Beppe Aghemo per me era un amico, prima
ancora che l’ex Presidente del Torino calcio. La notizia della sua morte mi ha
lasciato inerme, mi ha addolorato profondamente come quando viene a mancarti
una persona cara. E così mi sovvengono tante cose fatte insieme, tanti incontri
e interviste che hanno arricchito d’umanità il mio essere giornalista sportivo.
Troppe volte davvero, parlando di persone care che ci mancano improvvisamente,
siamo tentati di cadere nella tenaglia della facile retorica, tuttavia, in
questa particolare circostanza desidero non prevaricare il confine del composto
e affettuoso dolore, per lasciarmi andare all’enfasi gratuita. Beppe non lo
gradirebbe, lo so. Lui, uomo generoso legato ai sacri principi cristiani e
umani, mi ha sensibilizzato ad aiutare gli altri, così come quel giorno in cui
lui, Presidente del glorioso Moncalieri, si è prodigato a versare l’incasso di
una importante partita di campionato all’AIP,
(Associazione Italiana Parkinson) di Torino. Oggi che non c’è più, potrei continuare
a raccontare altre mille cose buone fatte insieme, ma voglio fermarmi qui per
non apparire eccessivo. Mi resta il ricordo di lui, del suo sguardo sempre
rassicurante, della sua pacca sulle spalle, delle tante interviste in cui,
prima del desiderio di conoscere il
Presidente, ho voluto scavare nell’intimità dell’uomo, non certo per
morbosa curiosità. Per questo, in ricordo di Beppe, caro amico che non
dimenticherò mai, desidero porre all’attenzione dei lettori una delle tante
interviste, (forse la più significativa dell’uomo Aghemo) che pubblicai a suo
tempo, subito dopo la sua elezione a Presidente del Torino Calcio.
Con affetto
Salvino Cavallaro
Intervista
al neo presidente del Torino.
Il
personaggio più chiacchierato di questi ultimi tempi.
Giuseppe
Aghemo dalla A alla Z
Torino – Tutto Giuseppe Aghemo. Un gioco, questo
alfabetico, delle cose che valgono nella vita e che danno la giusta misura
dell’uomo che c’è dentro colui il quale, in questi mesi ha fatto parlare di sé
in maniera davvero insistente. Lui, Giuseppe Aghemo, personaggio schietto,
sanguigno, passionale, sensibile e generoso, ha accettato di buon grado questa
nostra intervista, pur tra le mille che gli vengono richieste giornalmente da
quando è diventato ufficialmente presidente del Torino. Noi desideriamo portare
a conoscenza di tutti, senza l’ausilio della carta di credito della pubblicità
gratuita, il torinese più amato e odiato di questi ultimi tempi. Ci vantiamo di
essere stati tra i primi conoscitori di Giuseppe Aghemo, allorquando neo
presidente dell’ A.C. Moncalieri, si presentò alla ribalta del calcio
piemontese dilettantistico con idee assolutamente innovative, vincenti e
cariche di entusiasmo. I più scettici lo giudicarono subito ciarliero e
fanfarone, ma dovettero presto ricredersi di fronte ad un’evidenza che ha visto
in pochi anni emergere in maniera davvero incontrastata il Moncalieri calcio,
diventato modello esemplare di organizzazione e competenza, dalla Scuola
Calcio, al Settore Giovanile e alla Prima Squadra. Oggi Aghemo, che ha
realizzato il suo sogno da lungo tempo inseguito di diventare presidente del
Toro, si adopererà con i fatti a fare grande questa società di calcio, la cui
storia non ha eguali in Italia. Torino da Scudetto dunque, Torino in Coppa Campioni,
Torino che impone la propria personalità e il proprio gioco. In questo momento
in cui Aghemo ha preso le redini di un Toro che è ad un passo dal baratro della
retrocessione in serie B, un Toro in cui le scritture contabili evidenziano un
bilancio societario a dir poco disastroso, parlare di una squadra e di una
società autorevole e vincente, sembra quasi volere ripetere al popolo di fede
granata, quel ritornello della facile illusione a cui ormai nessuno più crede.
Il Toro e i suoi tifosi, ora hanno assoluto bisogno di certezze, e noi siamo
certi che Giuseppe Aghemo saprà mantenere tutto ciò che ormai da tempo ha
promesso. Conosciamo dunque questo straordinario personaggio, attraverso quel
gioco dell’alfabeto, capace di evidenziare l’intrinseco valore umano del
presidente che farà grande il Toro.
A = AMICIZIA.”Per
me non è soltanto una parola fine a se stessa. Amicizia significa mettersi nei
panni di coloro che ci stanno davanti. Sono convinto che la dote fondamentale
di un uomo sia il rispetto verso se stesso ma soprattutto verso gli altri, in
particolare per un amico. La lealtà è un qualcosa di cui un uomo non può
prescindere, anche quando si devono dire delle cose che comunque corrispondono
a verità. Io ho forse un difetto, quello di dire sempre le cose che penso,
magari sotto forma di battuta. Mia moglie, dopo trent’anni di matrimonio si
arrabbia ancora, tuttavia questo è il mio modo di dire la verità, anche agli
amici.”
B = BISOGNO. “
Credo che fin dal momento in cui ci svegliamo la mattina, tutti noi abbiamo
bisogno degli altri, io più che mai. Paradossalmente devo dire, che nonostante
io creda di essere sicuro di me stesso, ho molto bisogno degli altri,
soprattutto quando questi si lasciano aiutare da me.”
B = BENEFICENZA. “
La beneficenza è anche un altro aspetto della mia vita che deriva da
un’educazione che ho avuto dai miei genitori e dai Gesuiti durante il periodo
scolastico. Donare a chi è stato più sfortunato di me, questo è il mio
principio. Io credo in Dio e penso di essere stato un uomo estremamente
fortunato, tanto è vero che quando mi arrabbio, mi chiedo con quale diritto lo
faccio, visto che ci sono persone al mondo che vivono in condizioni disperate,
ma con quella serenità d’animo che è l’emblema della semplicità e del
comportamento. Quando penso a queste cose, mi vergogno un po’ e cerco di
scusare me stesso facendo del bene agli altri. Tuttavia non è mai abbastanza,
perché sono convinto che potrei fare molto di più.”
C = CASA. “ La
casa per me è qualcosa d’importante, anche se mi ritengo un girovago anarchico
della propria vita. Credo che tra i valori fondamentali della vita, la casa
rappresenti il punto d’incontro degli affetti famigliari, quegli affetti tanto
cari ai miei genitori, i quali erano molto schivi e per nulla amanti della pubblicità.”
D = DROGA. “La
droga purtroppo è uno dei mali del nostro tempo. Io ho avuto la fortuna di non
conoscerla, oggi invece è molto più difficile essere giovani, imparare a vivere
e diventare uomini. E’ dunque sempre più impegnativa, l’opera degli educatori e
dei genitori, che devono costantemente aiutare i giovani. Io credo che ci
voglia maggiore fermezza ma allo stesso tempo più comprensione. Si devono
creare le condizioni necessarie affinché i ragazzi non si avvicinino alla
droga.”
E = EMOZIONI. “
Le emozioni sono alla base dell’uomo Aghemo. I giornalisti in questi giorni
hanno coniato su di me un sacco do nomignoli, tipo:” L’uomo dalle bretelle
granata” oppure “Scossa elettrica” o “Generalissimo”, ma nessuno ancora mi ha
chiamato “ L’uomo dalla lacrima facile”. Forse sto invecchiando. Credevo di
essere forte, eppure dopo che sono diventato presidente del Torino, non riesco
più a nascondere le mie emozioni. Devo dire tuttavia, che non mi vergogno di
manifestare chiaramente i miei sentimenti. Credo che un uomo debba mostrarsi
agli altri così com’è, con i propri pregi ed i propri difetti.”
F = FAME NEL MONDO. “E’
un altro di quei problemi drammatici che affliggono una grande parte del mondo.
Troppo spesso dimentichiamo che ci sono più di un miliardo e mezzo di persone
che lottano tutti i giorni per la sopravvivenza. Noi cosa facciamo per queste
persone?. Io in qualità di presidente del Torino, desidero fermamente che una
parte della società granata si occupi dei problemi nel mondo. Una delle poche
cose buone che aveva fatto la presidenza uscente, era quella di occuparsi dei
problemi del Congo. Noi vogliamo continuare non solo questo discorso, ma
desideriamo aprirne altri. Per quanto riguarda quest’aspetto, preferisco prima
fare e poi parlare.”
G = GIOCO. “
Il gioco fa parte della vita, ed è una continua sfida con noi stessi e con chi
ci sta intorno. Attraverso il gioco ci si identifica nella speranza di
conoscersi meglio. Il gioco è un rischio, ed io interpreto la vita nella
continua ricerca di me stesso.”
H = HOBBY. “Credo
che un uomo debba avere tanti hobby. Non è possibile focalizzare le proprie
attenzioni solo sullo sport, sul lavoro o sulla famiglia, perché si rischia di
essere incompleti. Più si hanno interessi più si conosce il mondo e maggiore è
la ricchezza culturale che ti aiuta a superare le difficoltà della vita.”
I = INVESTIMENTI. “Questo
è uno dei tanti difetti della mia vita. Dal punto di vista imprenditoriale,
sono un ottimo consulente per gli altri, ma non per me stesso. Tanto è vero che
Cimminelli, non mi farà gestire il Toro dal punto di vista economico,
perché in pochi mesi acquisterei Rivaldo ed i migliori campioni di calcio,
mettendo a rischio il bilancio societario. A casa mia, mia moglie si occupa
diligentemente di gestire la parte economica con estrema oculatezza. Io penso
che nella vita, ci sono delle cose importanti che vanno oltre il semplice
denaro.”
L = LAVORO. “
Il lavoro è la base fondamentale della vita. Io sono felice di fare il mio
lavoro, amo la mediazione, le trattative, il rapporto con la gente. Posso dire
di essere stato davvero fortunato, perché attraverso il mio lavoro ho
realizzato me stesso.”
M = MUSICA. “
Non sono molto amante della musica, anche se la rispetto. Tuttavia, prediligo
l’opera e le canzonette allegre, giusto per dare una certa vivacità alla vita.”
M = MONCALIERI. “
Il Moncalieri calcio è stato importante nella mia vita, perché mi ha permesso
di confrontarmi con un mondo in cui non ero mai entrato. E’ stato un mondo,
quello calcistico, che io ho sempre amato, ma da dirigente sportivo ho
incontrato qualche difficoltà. Infatti, dopo il primo anno poco brillante di
presidenza, ho avuto l’umiltà di capire dove avevo sbagliato e da quel momento
il Moncalieri è diventata la società di calcio che ormai tutti conoscono.”
N = NAZIONALE. “La
Nazionale è l’Italia. Io sono un nazionalista, soprattutto quando giro il mondo
per lavoro. Amo l’Italia ed amo la Nazionale di calcio che è la massima
espressione di questo sport.”
O = ORGOGLIO. “Io
sono orgoglioso e non presuntuoso, quando riesco a convincere gli altri di
determinate cose. L’orgoglio rappresenta uno dei miei pregi, anche se difetti
ne ho davvero tanti.”
P = POVERTA’. “La
povertà è un fatto umano difficile accettare. Tuttavia, si può essere poveri ma
ricchi di spirito e vivere comunque felici. La mia non è retorica, ma una
profonda convinzione.”
P = PERDONO. “Il
perdono fa parte di una grande cultura cattolica che è simbolo del Vangelo. Io
ultimamente ho perdonato un ragazzo che avrebbe potuto essere mio figlio, il
quale dopo la partita di calcio Moncalieri – Sestrese, mi ha colpito in un modo
che avrebbe potuto essere fatale per la mia vita. Quando tutto è passato, ho
perdonato quel ragazzo, perché ho capito che solo così non avrei rovinato la
sua vita futura.”
Q = QUALITA’. “La
qualità rappresenta uno dei punti fondamentali nella vita di un uomo. Si vive
nella ricerca continua di migliorarsi attraverso la scuola, la cultura, il
lavoro e il rapporto con gli altri. Che vita sarebbe se un uomo vivesse senza
quel necessario spessore che è simbolo di grande qualità personale?.”
R = RELIGIONE. “La
Religione ha rappresentato il grande incontro della mia vita. Ho avuto la
fortuna di avere dei genitori che mi hanno insegnato dei valori attraverso la
religione cattolica. Il resto lo ha fatto la scuola dei Gesuiti, che io ho
frequentato in gioventù. Credere in Cristo fatto uomo, per me significa vivere
quotidianamente i suoi insegnamenti, pur con tutte le mie debolezze umane, le
quali spero che un giorno si purifichino nel momento del grande incontro con
Dio.”
S =SCONFITTA. “Nella
mia vita, generalmente, ho avuto poche sconfitte, anche perché ho fatto di
tutto per non incontrarle. Ho perso delle battaglie ma mai la guerra. Chi dice
che non ha mai subito sconfitte, non è un uomo sincero. Se dopo una sconfitta
si riesce ad essere più forti di prima, allora vuol dire che tutto è stato
positivo.”
T = TRASPARENZA.”
La trasparenza è una dote naturale che non ha mezzi termini.Per me è difficile
non essere trasparente, anche perché manifesto chiaramente i miei sentimenti e
le mie emozioni. Ho detto a Cimminelli, di non dirmi quando ha in mente di
acquistare un calciatore, perché prima o poi lo direi a mia volta. Sono un
istintivo, so fare gli interessi degli altri, ma per quanto riguarda i miei
sono come un libro stampato.”
T = TORO. “E’
la grande passione della mia vita, un qualcosa indelebile che ti ritrovi dentro
la pelle e che non va più via fino alla fine dei tuoi giorni. Il più grande
dolore della mia vita è stato quando è morto il grande Toro un dolore che
paradossalmente mi ha colpito ancor più della scomparsa dei miei genitori. Ero
bambino, ma quel dolore mi ha davvero distrutto.”
U = UMILTA’. “Umiltà
è conoscersi per quello che si è. Chi dice di non essere bravo e intelligente,
è un falso umile. Umiltà è capire se stessi, anche se è molto difficile.
Importante è che nella vita si faccia ciò che si sa fare, avendo l’umiltà’ di
farsi aiutare in quelle cose in cui si è maggiormente carenti.”
V = VITTORIA. “Chi
nella vita arriva secondo, è il primo degli ultimi. La vittoria per me è un
qualcosa che mi permette di realizzare le cose in cui credo fermamente. Fin da
ragazzo mi sono prefissato dei traguardi che ho raggiunto grazie alla mia
naturale grinta e determinazione. Questo è il mio carattere.”
Z = ZELANTE. “
Le persone zelanti non le sopporto. Io non sono zelante per natura, perché
accetto gli insegnamenti da tutti e ne do a mia volta.”
……..E SE
RICOMINCIASSIMO? A
= AGHEMO. “Credo che sia una degna conclusione di tutto il nostro discorso.
Aghemo chi sei?…è la domanda più difficile che possiate farmi. Molto spesso mia
moglie ed i miei figli mi dicono:” ma perché sei sempre alla ricerca di
qualcosa?” è vero. In fin dei conti io ho avuto moltissimo dalla vita, la
famiglia, un ottimo stato economico,la salute( nonostante io sia diabetico),
eppure dopo aver conquistato una meta ne cerco un’altra da raggiungere.
Sicuramente, essere diventato presidente del Torino mi migliorerà molto sotto
il profilo dell’esperienza umana e sono sicuro che capirò ancora meglio io
stesso chi è Giuseppe Aghemo.”
Salvino
Cavallaro
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